Dimmi che mi ami
Claude (Claudio) Barbier è stato, senza timore di smentita, uno dei più grandi arrampicatori solitari che le Dolomiti abbiano mai conosciuto.
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Claude (Claudio) Barbier è stato, senza timore di smentita, uno dei più grandi arrampicatori solitari che le Dolomiti abbiano mai conosciuto. Scontroso ma non arrogante, caratterizzato da una veemenza incompresa e da una gentilezza inespressa, Barbier possedeva un’etica ferma ma talmente garbata da evitare ogni scontro pubblico e ha inanellato durante le sue estati in Dolomiti – arrampicando praticamente senza sosta, ogni giorno – imprese visionarie. Nel suo modo di scalare, solo e veloce, ha condensato vent’anni di profondi cambiamenti nello stile e nella storia dell’arrampicata moderna. Dal 1957, anno della sua prima apparizione in Dolomiti, al 1977, quando morì senza spiegazioni nella falesia di Freyr, in Belgio – dov’era nato e dove viveva quando non frequentava l’Italia – Claudio si è rivelato dirimente per tutto quello che sarebbe venuto dopo, ma non ha mai ottenuto il riconoscimento che meritava. Dal primo concatenamento in velocità nella storia dell’arrampicata – siglato da Barbier nel 1961 sulle cinque pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo – all’apertura dell’indomita Via del Drago in Lagazuoi, questo libro intende ripercorrere le tracce lasciate da Claudio sulle montagne che lui stesso amava alla follia. L’intento è quello di rendere finalmente giustizia alla sua impressionante attività e scongiurare il rischio, oltre che l’errore, di relegare la sua figura così decisiva all’oblio.
Codice prodotto | NR336 |
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Autore | Malfatti M. |
Editore | VERSANTE SUD |
Collana | I RAMPICANTI |
Lingue incluse | Italiano |
Anno | 2024 |
Pagine | 144 |
Peso
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