L’Alpe 4 - Donne di montagna
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ALPE4
Autore:
AA.VV.
Editore:
PRIULI & VERLUCCA
Alpi terra di donne? Non mancano gli elementi che inducono a credere che le donne occupassero un posto centrale nelle società alpine, sperimentando una precoce libertà.
Quando gli uomini partivano, le donne diventavano le “padrone del villaggio”.
Bestie a due gambe: ”Vedemmo fanciulle dai 10 ai 12 anni che portavano sulle spalle precocemente curve cesti torreggianti, e neppure un uomo che desse una mano!”.
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Questo numero de L’Alpe mette in discussione, e forse in definitiva crisi, almeno due degli stereotipi più diffusi nell’immaginario alpino: da un lato la montagna rude e severa, fucina di maschie figure come il cacciatore, il contrabbandiere e la guida alpina, dall’altro la montagna culla di povere donne, “bestie a due gambe” costrette al doppio lavoro dei campi e della casa durante le lunghe assenze migratorie degli uomini. Nella realtà dei fatti scopriamo invece donne portatrici e donne pastore con la stessa dignità professionale dei compagni maschi e, nei villaggi stagionalmente affidati al gentil sesso, ritroviamo generazioni di montanare fiere e autonome, autentiche “registe” della vita comunitaria.
Alpi terra di donne? Non mancano gli elementi che inducono a credere che le donne occupassero un posto centrale nelle società alpine, sperimentando una precoce libertà.
Il mondo diviso: gli uomini emigravano e le donne restavano. Quando gli uomini partivano, le donne diventavano le “padrone del villaggio”.
Bestie a due gambe: ”Vedemmo fanciulle dai 10 ai 12 anni che portavano sulle spalle precocemente curve cesti torreggianti, e neppure un uomo che desse una mano!”.
Il latte prezioso: la balia lasciava il paese, la famiglia e il bambino appena nato. La triste emigrazione delle madri ragazze dalle montagne venete.
Le emancipate del Queyras: a differenza dell’area mediterranea, i costumi delle comunità alpine non imponevano una rigida divisione sessuale del lavoro.
Le portatrici della Valle Cervo: erano professioniste così abili e apprezzate che, già dall’inizio del ‘900, ricevevano la stessa paga degli uomini.
Il costume specchio della comunità: l’abbigliamento di una comunità alpina è come uno specchio che rimanda ai valori dei diversi gruppi che la costituiscono.
L’alta moda dell’alta montagna: in Savoia si rinL’Alpe - Donne di montagnanova la tradizione del costume, con uno spirito creativo che non ha ceduto il passo alle semplificazioni del turismo.
Il tempo felice dell’alpeggio: le donne di Premana, sulle montagne di Lecco, ricordano le estati dell’alpeggio come il tempo migliore della loro vita.
La voce del pastore: giovani donne contro i tabù di una tradizione da sempre al maschile. Le gioie e i dolori di una nuova professione.
Donne e buoi dei paesi tuoi? Nei masi del Sud Tirolo i contadini non trovano più donne da sposare. Così donne di paesi lontani hanno preso la strada del maso.
Il male oscuro: nel clima dell’Italia postunitaria, le fragili donne di un villaggio friulano sotto il giogo di scienza e superstizione.
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