Case contadine nelle Valli Bergamasche e Bresciane

Le Valli Bergamasche e Bresciane sono state investite da un processo di industrializzazione, iniziato da due secoli, ma esaltatosi negli ultimi decenni. Il cambiamento ha interessato le zone piane di fondovalle alle quote più basse, facendo di queste altrettanti poli satelliti delle grandi aree industriali che circondano le città di Bergamo e Brescia. Ne è risultato un violento contrasto tra la mentalità operaia e consumistica introdotta, a fronte della tradizione contadina ed artigianale radicata un tempo nella popolazione. Attualmente è in atto l’ultima fase di questo scontro insostenibile, da cui purtroppo il mondo alpino sta uscendo sconfitto. In campo edilizio ed urbanistico si spazia tra i due estremi: nuove strutture innestate sul tessuto delle antiche, con le contraddizioni e le forzature che ne derivano; oppure graduale abbandono delle località più disagiate, al venir meno degli anziani che vi erano rimasti. Le aziende contadine sono ancora numerose dove è possibile condurle a part time o dove l’ambiente consente di ricavare un sufficiente reddito dal lavoro della terra o dall’allevamento del bestiame. Vanno invece rarefacendosi sempre più nelle zone malagevoli, quando manca il rinnovo generazionale nella loro conduzione. La presente ricerca è intesa a documentare il modo di vivere e di abitare delle passate generazioni. Si rivolge perciò a quanti, o per ragioni di studio, o per motivi sentimentali, hanno interesse a conservarne memoria. Va detto che non di sola architettura si parla; difatti le oltre 300 fotografie contenute servono da spunto per illustrare storia, tradizioni etniche e religiose, rapporto uomo-territorio; in sostanza molto di ciò che forma la cultura della gente, o meglio, che ne formava la cultura prima che intervenissero i cambiamenti ai quali si è accennato.